domenica 19 settembre 2010

Chi sono? Mah!

Ciao a tutti, mi presento come la buona creanza insegna. Di nome e cognome faccio Gianpaolo Fugazzaro ma  nei miei futuri post (sempre che ce ne siano) mi firmerò soltanto Pablo e da subito ci terrei a precisare che non uso questa spagnoleria per vezzo o per ammiccare ma semplicemente perché è il nome con cui da sempre molti amici mi hanno chiamato e mi chiamano. In realtà molti anni fa mi chiamavano Pablito ma oggi mi sembrerebbe furoi luogo dato che il mezzo secolo l'ho raggiunto e soprattutto perché fisicamente non sono più quel fragile ragazzetto di una volta. Detto questo vorrei spiegare perché invece ho usato per il titolo del blog il termine "eretico". Sgombero subito il campo da possibili questioni legate al gusto di creare scandalo, non è da me e poi gli scandali mi sembrano più un genere da gossip di bassa lega, cose che a me non interessano. Eretico per mè non è una semplice parola, è un modo di vivere e di pensare. L'eretico è colui il quale non si accontenta mai della prima versione dei fatti ma cerca sempre di andare in profondità a rischio di andare contro i suoi stessi convincimenti. L'eretico non da nulla per scontato, l'eretico pone il dubbio al primo posto in ogni cosa. L'eretico non si contenta mai di soluzioni o risposte generalizzate o semplicistiche, ha bisogno di dettagli, di nozioni che diano un più ampio respiro alla possibile conoscenza. Possibile ma mai certa però, altrimenti che eratico sarebbe? In effetti cercare di vivere secondo questi dettami non è semplice, anzitutto spesso e volentieri si corre il rischio di contraddirsi o di dare contro a certe proprie convinzioni, poi di sicuro ciò che piano piano si va a scoprire non piace mai perché la vera verità non è mai una bella donna, casomai è uno specchio che impietoso mostra ogni nostro più piccolo e remoto difetto. Ma soprattutto, in un mondo dedicato all'apparire, all'inganno dell'aspetto esteriore e alla meschinità essere o tentare di essere eretici ti pone al di fuori degli schemi, ti isola. Ma questo non mi spaventa, anzi, mi onora non esser parte del grande gregge, e poi per fortuna non bruciano più nessuno sui roghi, si limitano ai meno dolorosi ma ben più pericolosi roghi mediatici che dilaniano molte persone. Perché sì, anche nel terzo millennio essere eretici è scomodo e periglioso assai.
Di nuovo un ben venuti su questo blog dove ogni discussione è ben accetta, sia essa politica, filosofica, letteraria o scientifica.

Pablo

2 commenti:

  1. Purtroppo la nostra stessa limitatezza mentale e le minacce mediatiche ci stanno rendendo tutti uguali,nel male e nelle ipocrisie varie,ci viene imposto come comportarci ma soprattutto ci viene imposto come pensare. Questo e' l inizio peggiore in cui il mondo potesse incominciare a evolversi.temo che tutto cio' continuera' e cessera' solo quando la terra cessera' di esistere.ci stiamo autodistruggendo senza darci troppo peso.ben venga l eretico impavido e solitario piuttosto che l uomo gladiatore e di mondo che succube dell aparire nemeno si accorge che in realta' e' solo parte insignificante tra miliardi di anime gia perdute e sole quanto lui.chi vuol far parte della massa e' colui che piu teme la vita. Ciao gian,complimenti per come scrivi,chiedo scusa per la mia :), ciao denis

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